I termini indica e sativa hanno probabilmente dettato ogni decisione relativa alla cannabis che tu abbia mai preso finora.
La cannabis sativa e la cannabis indica presentano differenze essenziali da ricordare. In questo post ti indicheremo le principali differenze tra queste due specie e ti insegneremo a distinguerle.
Il dubbio che probabilmente ti si è posto sin da subito, che tu sia un consumatore alle prime armi o uno abituale, è stato se acquistare una specifica genetica che avesse benefici sul corpo, attraverso la cannabis indica, o benefici sulla mente, attraverso quella sativa.
Come sono nati i termini Indica e Sativa?

Questi due termini rappresentativi coesistono e sono le fondamenta del lessico del mondo dei cannabinoidi, sin dalla metà del 1700.
Questi due termini rappresentativi coesistono e sono le fondamenta del lessico del mondo dei cannabinoidi, sin dalla metà del 1700.
Nel 1753, il botanico svedese Carl Linneo denominò le piante di cannabis psicoattive come “sativa”, scrivendone nella sua opera Species Plantarum.
Soltanto 32 anni dopo, il biologo francese Jean-Baptiste Lamarck ne identificò un secondo tipo: la cannabis indica.
La pianta descritta dallo studioso si presentava come una specie diversa da quella precedente, soprattutto per le sue caratteristiche fisiche riscontrabili nella cannabis proveniente dall’India.
La diversità stava nel colore e nella forma: foglie verdi scure e larghe, molto diverse da quelle chiare e strette della tipologia sativa.
Una nuova scoperta fu fatta nel 1930, grazie al botanico russo Dmitrij Janischewsky, il quale individuò un terzo tipo di cannabis originario del suo paese, la Cannabis Ruderalis.
Nel 1970, vari studiosi botanici e tassonomisti uniranno queste conoscenze, riuscendo così a creare una classifica delle tipologie e una definizione complessiva, oltre che corretta, della pianta di cannabis.
Le maggiori differenze tra Sativa e Indica
Oggi siamo in grado di distinguere facilmente le due tipologie attraverso il loro aspetto e i tratti distintivi osservabili durante il ciclo di coltivazione.
Le piante Indica compiono un ciclo di fioritura breve, durante le stagioni più fredde. Le foglie hanno una tonalità verde intensa, con steli spessi e larghi.
Le piante Sativa invece hanno cicli di fioritura più lunghi, si nutrono di climi caldi e stagioni lunghe. Le foglie, di colore verde chiaro, hanno una forma più fina e stretta che le rende facilmente distinguibili dalla prima tipologia.

Cannabis Sativa

- Origini: essendo propensa a climi caldi e secchi, con lunghe giornate di sole, deriva da paesi quali l’Africa, l’America Centrale, il Sud-Est asiatico e alcune zone occidentali dell’Asia;
- Caratteristiche: alte e sottili, possono raggiungere altezze notevoli, e impiegano più tempo a maturare rispetto ad altri tipi di cannabis;
- Rapporto CBD - THC: solitamente, in natura, si trovano più spesso piante sative con dosi basse di CBD e più alte di THC;
- Effetti comunemente associati all’uso: ha un effetto energizzante, che riduce l’ansia. Se usi ceppi a dominanza sativa, potresti sentirti produttivo e creativo, più che rilassato o sentire quel effetto “pigrizia”.
- Uso diurno o notturno: Grazie al suo impatto stimolante, potete usare la sativa anche di giorno.
Cannabis Indica

- L’origine: originaria di paesi come l’Afghanistan, l’India, il Pakistan e la Turchia, è più adatta ad un clima rigido e secco, proveniente dalle montagne dell’Hindu Kush.
- Descrizione della pianta: le piante crescono corte e spesse, il loro colore verde si distingue per la sua intensità, è più scuro e gli steli più voluminosi. La velocità con cui crescono è maggiore rispetto alla tipologia sativa e ogni pianta produce più boccioli.
- Tipico rapporto CBD - THC: al loro interno le piante indica contengono livelli più alti di CBD ed una minor presenza di THC.
- Effetti d’uso comunemente associati: la cannabis indica è ricercata soprattutto per il suo potenziale rilassante: può ridurre sintomi come nausea, dolore e incrementare i livelli di appetito.
- Uso diurno o notturno: i suoi effetti ne prediligono un utilizzo maggiore durante la fascia notturna della giornata.
Oltre alla cannabis Sativa e Indica troviamo anche quella Ibrida e Ruderalis
Cannabis Ibrida

Ogni anno sono prodotte infiorescenze nuove ed uniche, quali combinazioni derivanti da piante madri. Questi ibridi di cannabis sono spesso coltivati per ottenere effetti specifici.
- Origine: gli ibridi vengono tipicamente coltivati in aziende agricole o greenhouse, attraverso una combinazione di cannabis sativa e di cannabis indica.
- Descrizione della pianta: la comparsa di infiorescenze ibride dipende dalla loro combinazione con piante madri.
- Rapporto tra CBD e THC: molte piante di questa tipologia vengono coltivate con lo scopo di aumentare la percentuale di THC presente all’interno del fiore, ma nonostante ciò, ognuna avrà un rapporto unico, differente dalle altre, dei due cannabinoidi.
- Effetti comunemente associati all’uso: i coltivatori e i produttori selezionano poi i migliori ibridi in base a criteri definiti. Gli effetti di ogni infiorescenza esaminata devono prediligere sensazioni fisiche e mentali come la riduzione dell’ansia, dello stress e l’attenuazione dei sintomi della chemioterapia o delle radiazioni. In base a questo ne dipende la loro efficacia e quindi la loro qualità.
- Uso diurno o notturno: il suo utilizzo dipende dagli effetti predominanti nell’ibrido considerato, che variano per ognuno.
Cannabis Ruderalis

Esiste una terza tipologia di cannabis, la così detta “Ruderalis”. Tuttavia, non viene utilizzata spesso a causa della scarsa efficacia dei suoi effetti.
- L’origine: Le piante di Ruderalis si adattano anche agli ambienti più estremi come quelli dell’Europa orientale. Le regioni Himalayane dell’India, la Siberia e la Russia ne sono un classico esempio, infatti è lì che nasce questa terza tipologia di cannabis. Queste piante crescono rapidamente, il che le rende ideali ad adattarsi in ambienti freddi e poco illuminati.
- Descrizione della pianta: Raramente queste piccole piante crescono più alte di 30 cm, anche se il loro ciclo è breve, rapido, possono passare dal seme al raccolto, in poco più di un mese.
- Rapporto tra CBD e THC: una quantità più elevata di CBD predomina su quella di THC, ma potrebbe in ogni caso non essere comunque sufficiente a produrre gli effetti desiderati.
- Effetti d’uso comunemente associati: proprio a causa della sua scarsa efficacia, la pianta di cannabis ruderalis non viene spesso utilizzata all’interno della routine, che sia per scopi medici o ricreativi.
- Uso diurno o notturno: può essere utilizzata in qualsiasi momento della giornata, poiché il suo impatto non è comparabile quanto quello delle altre tipologie di cannabis.
- Ceppi popolari: pur non essendo considerata un’opzione popolare tra i coltivatori, può essere cresciuta assieme ad altri tipi di cannabis, tra cui la sativa e l’indica. Il ciclo di crescita rapido è un attributo positivo per i produttori, che potrebbero voler combinare ceppi più potenti con ceppi di ruderalis, così da ricreare poi una varietà di prodotti più richiesta.
Sativa vs Indica: Gli effetti e i benefici

Sativa: effetti e benefici
Come descrive la società americana mediatica Herb, “le sativa sono note per i loro effetti ricreativi a livello cerebrale, ideali per gli incontri tra amici o parenti, e per attività legate all’ambito artistico, dove prevale lo scambio di opinioni ed ideologie.”
Gli effetti stimolanti “colpiscono” a livello motivazionale ed energetico, ricordando velatamente l’effetto che la caffeina ci può dare la mattina appena svegli.
I prodotti Beleaf includono svariate tipologie di questo genere d’infiorescenza, considerando però l’ambito funzionale del CBD: troviamo prodotti come Amnesia Haze, Skywalker, Lemon Haze e molte altre, coltivate con criteri che prediligono l’alta qualità del prodotto.
Indica: effetti e benedici
Contrariamente alle Sativa, le piante Indica sono note per il loro effetto distensivo, ideali durante momenti di puro relax.
Eccezionali guardando un film, ascoltando della buona musica o dopo una lunga giornata di lavoro, quando la mancanza di sonno si fa sentire.
Dal punto di vista medico, la resina presente all’interno di questi fiori aiuta le persone che soffrono di patologie persistenti come insonnia, ansia, nausea e dolore fisico.
Assumere questa varietà di cannabis può portare ad avere effetti ricreativi comuni quali sonnolenza, relax e fame.
Indica vs Sativa: Cannabinoidi e terpeni
Ti sei mai chiesto cosa caratterizza il particolare sapore, l’aroma e l’effetto di queste due tipologie di cannabis?
Bene, allora sei pronto per entrare nel mondo dei cannabinoidi e dei terpeni.
Che tu ci creda o no, l’odore di una gemma ed il suo contenuto, può essere un indicatore chiave per comprendere con quale infiorescenza si ha a che fare.
I Cannabinoidi: cosa sono?
Vengono definiti cannabinoidi i composti chimici che si trovano all’interno della pianta di cannabis e che danno a questa la sua particolarità / le sue caratteristiche di base.
Due dei cannabinoidi più popolari e che probabilmente ami, oltre ad esserne a conoscenza, sono il THC e il CBD.
Mentre il THC è psicoattivo, agisce quindi sui processi mentali di una persona traducendosi molto spesso in “sballo”, il CBD, o cannabidiolo, al contrario non causa effetti psicotici, ma va a sottolineare soltanto l’aspetto più positivo della pianta della cannabis: un beneficio comune.
Che si tratti di un’elevata o scarsa presenza dei due, sia il THC sia il CBD vantano un potenziale terapeutico.
Il THC è noto per alleviare la nausea e il dolore, mentre per quanto riguarda il CBD è dimostrato che va a ridurre infiammazioni e dolore fisico.
Quest’ultimo agisce con successo anche contro la sensazione portata dall’ansia e da disturbi simili. Questi sono solo due cannabinoidi: ci sono oltre 100 diverse tipologie di cannabis, pronte per essere scoperte e conosciute.
Terpeni: cosa sono?
I terpeni sono invece composti aromatici, che si trovano nella cannabis e in altre piante e frutti.
In modo simile all’aromaterapia, i terpeni hanno la capacità di migliorare la nostra salute e il nostro benessere.
L’effetto che si ottiene da ciascuno di essi dipende interamente dalla tipologia di terpene.
Come i cannabinoidi, ci sono centinaia di terpeni nella cannabis. Si possono trovare nei fiori di sativa e indica all’interno dei tricomi, anche se in alcune infiorescenze si trovano più consistenti rispetto ad altre. Ad esempio, qualsiasi tipo di ceppo di limone, come la Super Lemon Haze, contiene quasi sempre il terpene limonene.
Indica vs Sativa: Conclusione
Con questo blog post ci auguriamo di aver chiarito le maggiori differenze tra cannabis indica e sativa.
Nonostante la distinzione fisica tra le due piante sia più evidente, la differenza del loro contenuto spesso non è conosciuta a dovere. Riteniamo invece che sia importante informarvi della loro origine, così da poterne gustare meglio l’essenza.
Grazie alla scoperta di queste due categorie “indica e sativa” è stato permesso alla comunità della cannabis di sviluppare e creare un linguaggio con il quale distinguere e classificare queste piante ricche di fascino e di poterle trasmettere all’interno della cultura comune d’ogni individuo interessato o soltanto curioso.
Il team Beleaf